Titurel - Il guardiano del Graal

Titolo dell'originale: Titurel

Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt 1971
Traduzione di Vincenzo Noja

Apparato critico di Angelica Mezzolla, Adolfo Morganti e Andrea Piras
Casa Editrice Il Cerchio, Iniziative Editoriali Rimini

Dalla copertina

Il Titurel, benché sia stato l'ultimo poema composto da Wolfram von Eschenbach, rimasto mutilo a causa della sua morte, narrativamente si colloca anteriormente al più noto Parzival, raccontando nella prima parte la genealogia dei Re del Graal e le funzioni del Popolo del Graal e, nella seconda parte, la vicenda amorosa dei due giovinetti Sigune e Schionatulander, un esempio tra i più alti di Amor cortese nella letteratura cavalleresca dell'Europa medievale.

Composto originariamente in versi, per questa prima edizione italiana si è scelto di volgere il testo in prosa, sia per renderlo più accessibile, sia per l'impossibilità di rendere il ritmo originale del verso in lingua italiana.

Della vita di Wofram von Eschenbach si hanno ben poche notizie:

nato verso il 1170 da una famiglia della piccola nobiltà bavarese e morto intorno al 1220, servì al seguito di diversi signori feudali in Baviera, Svevia e Stiria.

Divenuto senz'altro il più esemplare esponente della letteratura medievale tedesca, Wolfram von Eschenbach deve la sua notorietà, oltre alla sua abilità di Minnesänger, o "cantore d'Amore" (ci restano diversi suoi componimenti poetici), sopratutto al poema cavalleresco Parzival, l'unico giunto fino a noi integralmente.

Le altre sue opere, purtroppo incomplete, sono il Willehalm, ispirato alla leggenda di Guglielmo d'Aquitania, e il qui tradotto Titurel.